sabato 26 febbraio 2022

SUPERFOOD: funghi antidepressivi


 





Superfood: i funghi possono davvero ridurre sintomi e rischi della depressione, lo studio
13 Ottobre 2021


Secondo una ricerca i funghi sarebbero in grado di proteggere la salute, ridurre i sintomi della depressione e prevenire malattie mentali. Il nuovo studio si aggiunge alla crescente lista di possibili benefici per la salute derivanti dal consumo di funghi

I funghi hanno diversi benefici per la salute; non solo riducono il rischio di cancro e morte prematura, ma una nuova ricerca condotta dal Penn State College of Medicine rivela anche che questi supercibi fanno bene alla salute mentale.

I ricercatori della Penn State hanno utilizzato i dati sulla dieta e la salute mentale raccolti da oltre 24.000 adulti statunitensi, tra il 2005 e il 2016. Hanno scoperto che le persone che mangiavano funghi avevano minori probabilità di soffrire di depressione. Secondo i ricercatori, questi contengono ergotioneina, un antiossidante che può proteggere dai danni alle cellule e ai tessuti; gli studi hanno dimostrato che gli antiossidanti aiutano a prevenire diverse malattie mentali, come la schizofrenia, il disturbo bipolare e la depressione.

I funghi sono la più alta fonte alimentare dell’amminoacido ergotioneina, un antinfiammatorio che non può essere sintetizzato dall’uomo, e avere alti livelli di questo nutriente può ridurre il rischio di stress ossidativo, che potrebbe anche ridurre i sintomi della depressione.

I funghi champignon bianchi, che sono la varietà di funghi più consumata negli Stati Uniti, contengono potassio, che si ritiene riduca l’ansia. Inoltre, alcune altre specie di funghi commestibili, in particolare Hericium erinaceus, noto anche come Lion’s Mane, possono stimolare l’espressione di fattori neurotrofici come la sintesi del fattore di crescita nervoso, che potrebbe avere un impatto sulla prevenzione dei disturbi neuropsichiatrici, inclusa la depressione.

L’età media dei partecipanti al sondaggio era di 45 anni e la maggioranza (66%) erano bianchi non ispanici. I ricercatori hanno osservato un’associazione significativa tra consumo di funghi e minori probabilità di depressione, dopo aver tenuto conto dei dati socio-demografici, dei principali fattori di rischio, delle malattie auto-riferite, dei farmaci e di altri fattori dietetici.

I ricercatori hanno notato alcune limitazioni che potrebbero essere affrontate in studi futuri. I dati non hanno fornito dettagli sui tipi di funghi. Di conseguenza, i ricercatori non sono stati in grado di determinare gli effetti di specifici tipi di funghi sulla depressione.

Seguici su Telegram | Instagram | Facebook | TikTok | Youtube

Fonte: Science Direct

Ti potrebbe interessare:

Leggi tutto: Non solo quelli allucinogeni,....


FONTE: Superfood: i funghi possono davvero ridurre sintomi e rischi della depressione, lo studio – NaturaPerTe




FUNGHI SOTTO LA NEVE

 Qualche volta può capitare..... ci sono funghi tipicamente invernali, altri che sopportano bene il freddo e se prolungano la stagione arrivano fin.... sotto la neve!

Certo non si può pretendere di fare raccolte faraoniche ma per mantenersi in allenamento raccogliendo pure qualcosa di buono va più che bene !!!

Boletus Edulis

il "porcino" è
una rarità in
queste condizioni
 Craterellus lutescens

le "finferle" spesso 
arrivano fino ai
primi di gennaio
sulle coste anche a
febbraio
 Flammulina velutipes

il "fungo dell'olmo"
poco conosciuto da molti
i suoi mesi sono dicembre,
gennaio e febbraio

buon commestibile
 Hygrophorus marzuolus

il "dormiente"
considerato il primo buon
fungo dell'anno, preferisce
il misto con abeti
raro da noi




Pleurotus ostreatus

chiamato anche "gelone"
e si capisce perchè !


Tricholoma terreum

"le morette", si fanno rare
in inverno, ma qualcuna
se ne può sempre
trovare




 

FUNGHI BELLISSIMI

 

....esotici e nostrani, la bellezza spesso stà nella bravura del fotografo
                                                       
Flavolaschia calocera
  F.calocera è originaria dell'America, da qualche 
anno la si trova anche in Italia.

Boletellus obscurecoccineus

 B.obscureococcineus e C. asprata sono specie dell'emisfero australe 




Cyptotrama asprata


E.hochstetteri e P.indusiatus sono  anche loro specie  esotiche, australi ed asiatiche 


Entoloma hochstetteri








 
























Phallus indusiatus


  



H.peckii e L.fasciatus le possiamo trovare anche da noi.     



Hydnellum peckii
Lentinus fasciatus


Ramaria araiospora
Schizzophyllum commune
Stropharia aeruginosa


Ramaria araiospora è ancora "straniera" mentre in Europa si trovano comunemente 
sia S.commune che S.aeruginosa




Aseroe rubra

A.rubra e X.hortonii sono specie 
asiatiche







Xerocomus hortonii

RETI DI FUNGHI SOTTOTERRA





RETI DI FUNGHI SOTTOTERRA: LA SCIENZA SI AVVICINA AI VASI SANGUIGNI DEL PIANETA


È ormai chiaro che le reti di funghi sottoterra sono una risorsa chiave per il pianeta e, ora, per la prima volta, l’uomo prova a mapparle per tutelarle.

di ALICE FACCHINI 3 DICEMBRE 2021


Sotto i nostri piedi si diramano milioni di chilometri di reti di funghi sotterranei che svolgono per la vita sulla Terra un ruolo fondamentale. Essi permettono, infatti, alla vegetazione di prosperare e sono alleati chiave nella lotta al cambiamento climatico. Studiarli non è semplice, ma oggi, per la prima volta, il progetto di mapparli è concreto. Tutelarli è una priorità e comprenderli è il primo passo.




LEGGI ANCHE: Gli alberi parlano tra loro grazie ai funghi
Reti di funghi
Le reti di funghi che si diramano sottoterra sono fondamentali per natura e biodiversità. Questi organismi scambiano, infatti, in una simbiosi detta micorriza, carbonio e nutrienti con le radici delle piante e permettono la circolazione di questi ultimi. Alcuni funghi forniscono fino all’80% del fosforo alle piante “ospiti”. Mark Tercek, CEO dell’ONG Nature Conservancy, li ha per questo definiti “il sistema circolatorio del pianeta”. La lunghezza totale delle reti di funghi nei 10 cm di suolo più superficiale è equivalente alla metà della larghezza della nostra galassia. Questo sistema sotterraneo, noto come Wood Wide Web, aiuta a immagazzinare nel terreno 5 miliardi di tonnellate di CO2 ed è essenziale per fertilità e salute degli ecosistemi.

Mappare le reti di funghi

Comprendere meglio le reti di funghi sotterranei che attraversano il pianeta è vitale. Oggi la Society for the Protection of Underground Networks mira, dunque, a mapparli. Il progetto prevede la raccolta di 10.000 campioni da hotspot di tutto il mondo, in 18 mesi, anche grazie al contributo dell’intelligenza artificiale. L’obiettivo è creare per la prima volta la mappatura di un ecosistema sotterraneo e comprendere, quindi, quali siano le zone più a rischio. Si potrebbe così arrivare a creare dei veri e propri corridoi di conservazione, nonché giungere a comprendere meglio un sistema di stoccaggio del carbonio di cui oggi sono note più le conseguenze che le dinamiche.


LEGGI ANCHE: Una palla di funghi per il clima: l’idea per far assorbire più CO2 ai giardini

Intervenire

Le reti di funghi che attraversano il terreno sono oggi concretamente a rischio. L’agricoltura rappresenta la principale minaccia. Le sostanze chimiche impiegate nella coltivazione alterano, infatti, gli scambi tra funghi e piante. I vegetali diventano così, in un circolo vizioso, più vulnerabili e l’apporto di fertilizzanti necessari aumenta. Scarsità d’acqua, inquinamento e cambiamenti climatici aggravano ulteriormente la situazione. Gli ecosistemi sorretti da una fiorente rete sotterranea di funghi sono, poi, in grado di sequestrare fino a 8 volte più carbonio e ciò non è trascurabile. Il suolo ospita, per altro, il 25% delle specie presenti sul pianeta e fallire nella sua tutela non è un’opzione.


LEGGI ANCHE: Come i funghi salveranno la Terra


Raccogliere dati sulle reti di funghi che si sviluppano sottoterra e studiarli approfonditamente è una sfida. Scienza e tecnologia hanno ormai le carte in regola per vincerla, ma comprenderne l’importanza è la necessaria premessa. Pensare a un sistema di microrganismi che vive sotto i nostri piedi potrebbe apparire un po’ inquietante. Pensare alla Terra senza di esso dovrebbe, invece, farci ben più paura.




FONTE: Reti di funghi sottoterra: la scienza si avvicina ai vasi sanguigni del pianeta - inNaturale







COSI' I FUNGHI POTREBBERO CAMBIARE IL MONDO

 

©Jacek Nowak/123rf


AMBIENTE

Così i funghi potrebbero cambiare il mondo, dalla purificazione dell’acqua alla fine della plastica

ROBERTA DE CAROLIS                                                                                                                                3 APRILE 2021




Non solo cibo: buoni, salutari (ma a volte pericolosi, occhio!) i funghi non sono solo da mangiare. Velenosi o no, infatti, hanno altri impieghi meno conosciuti. E possono cambiare il mondo, sì, rivelandosi un’alternativa green come materiali da costruzione, per la carta, e addirittura come agente di purificazione dell’acqua.


Lo dice da tempo la scienza, che vede nei funghi una speranza. Una review appena pubblicata su Trends in Biotechnology individua in questo straordinario regalo della natura un modo versatile per costruire e plasmare il nostro futuro. Nel rispetto dell’ambiente.

Ecco 6 modi con cui i funghi possono cambiare il mondo in meglio, sostituendo obsoleti e inquinanti materiali per le più svariate applicazioni, oltre che costituendo un ottimo alimento sostenibile (nelle varianti non velenose per noi ovviamente).


Indice
Una “pelle” vegetale
Imballaggi sostenibili
Case fatte di funghi
Funghi per non tagliare altri alberi
Per l’acqua potabile
Una medicina moderna


FONTE: Così i funghi potrebbero cambiare il mondo, dalla purificazione dell'acqua alla fine della plastica - greenMe













venerdì 25 febbraio 2022

I FUNGHI PIU' COSTOSI

 In giappone ne vanno pazzi, sono convinto che non incontra i nostri gusti, ma ...tant'è che questo Tricholoma i nipponici lo pagano anche fino a 1000 dollari ad inizio stagione, il Tricholoma matsutake, più conosciuto in Europa come T.caligatum var.nauseosum ha un odore di formaggio francese, quasi introvabile in Italia (solo sporadico in pinete Ticinesi e trentine) è comune in Svezia e Finlandia e giustamente lo esportano in sol levante !

 
 

Per tutt'altri motivi si pagano migliaia di dollari per lo "Yartsa gunbu", ovvero Ophiocordyceps sinensis, conosciuto ed usato da millenni in Cina. E' un fungo originario dell'altopiano tibetano, lo si trova ad altitudini tra 4000 e 5000 m. sembra sia un potente rinvigorente e rigenerante e svolge la sua azione su tutti gli organi, ma in particolare su reni, cuore e cervello. Ebbene sì! Nasce su una larva interrata, che il fungo fà morire e ..si mangiano entrambe! Attualmente è molto usato in farmaceutica e viene anche coltivato.


Ovviamente anche il tartufo bianco merita un posto in questo piccolo post, per chi non se lo ricordasse i tartufi sono funghi, il Tuber magnatum se di grossa pezzatura può essere battuto all'asta per decine di migliaia di dollari.